I'M PERFECT
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A Cascina Clarabella in mostra “I’M-PERFECT” dell’artista Eleonora Pozzi. Dopo la mostra “Fragili”, Clarabella torna a indagare il tema della fragilità per richiamare l’attenzione sull’illusorietà della perfezione.
Iseo, 24 ottobre 2021 - “Quanto c’è di perfetto nell’imperfezione? E quanto può essere labile il confine tra l’una e l’altra?
È l’interrogativo alla base di “I’M-PERFECT”, mostra-progetto della pittrice Eleonora Pozzi che viene inaugurata a Cascina Clarabella a Corte Franca sabato 30 ottobre: alle ore 18 Beatrice Rigamonti dialoga con l’artista, a seguire è previsto un aperitivo.
Dopo la mostra FRAGILI del pittore Bruno Zoppetti, chiusasi lo scorso settembre, l’esposizione di Eleonora Pozzi torna a indagare il tema della fragilità.
L’intento è richiamare l’attenzione sull’illusorietà della perfezione.
La mostra è inedita ed è promossa da Clarabella e Consorzio Cascina Clarabella nell’ambito delle iniziative per la Giornata Mondiale della Salute Mentale che ricorre ogni anno il 10 ottobre.
Si può ammirare nelle sale dell’agriristoro Centottanta Cantina&Cucina di via Enrico Mattei fino a domenica 23 gennaio 2022.
LA MOSTRA
L’intenzione del progetto artistico emerge già dal titolo, “I’m-perfect”, io sono perfetto”, ma anche ‘Imperfect’, imperfetto, se letto tutto insieme.
In mostra ci sono 8 opere in carboncino su tecnica mista e una decina di disegni, sempre in carboncino.
Sono ritratti di volti e di corpi dalle dimensioni, linee e forme deformate dove protagonisti sono lo sguardo, il gesto, l’emozione, colti in una muta richiesta di comprensione.
Una pittura materica che usa il carboncino – “un colore che rimane addosso, che permette di partecipare al gesto pittorico” – insieme a iuta, sabbie, tempere acriliche, resine, gesso, ghiaia, per rappresentare le imperfezioni dell’umanità e aprire nuovi scenari di riflessione.
Spiega l’artista Eleonora Pozzi: “La fragilità, il sentirsi sbagliati, sono per me temi molto cari sin da quando ero adolescente.
Il progetto è iniziato con l’osservazione delle parafilie e da come queste siano viste e vissute come anormali, causando uno scostamento dell’Io dalla sua natura. Ed è proprio da qui che l’analisi si è allargata, provando a dare voce a quello che è rinchiuso nel profondo dell’animo delle persone, a quel malessere al quale le persone che ne soffrono, non riescono a dar parola.
La definizione di imperfezione dice: “L’essere imperfetto, il mancare cioè di qualche dote o qualità necessaria per essere perfetto”.
Ma la vera domanda è…chi stabilisce cosa è perfetto? Anche nell’imperfezione si può decidere di essere perfetti. Basta guardarsi dentro, accettarsi, vivere la propria diversità come un valore aggiunto, un carattere peculiare e distintivo”.
Dice Andrea Rossi, presidente di Clarabella: “Siamo felici di proseguire il progetto iniziato con "Fragili" di Bruno Zoppetti. “I’M-PERFECT” porta avanti il messaggio che la fragilità è una parte intrinseca dell’essere umano. Mai come oggi siamo consapevoli che forza e debolezza coesistono in tutti e sono aspetti da accogliere e valorizzare. La mostra, in questo senso, offre spunti di riflessione interessanti”.